SUNDOWN

di Michel Franco

Inquietudini e fragilità dell’animo umano, passiva rassegnazione alla brutalità in un dramma esistenziale sull’abbandono di sé e delle cose del mondo: SUNDOWN è un’esplorazione chirurgica della zona oscura, una fotografa di ipocrisie e complicità negli squilibri familiari. Fedele al suo cinema sull’osservazione di contrasti e distanze sociali, Michel Franco studia la silenziosa connessione con il dolore e, come in CHRONIC, adotta un linguaggio moderno che contamina i generi attraverso una messinscena classica che privilegia sfumature, alterazioni cromatiche e segnali distonici.
Alice e Neil, eredi di un gruppo industriale, durante una vacanza ad Acapulco vengono richiamati a Londra per un lutto familiare, ma l’uomo finge di aver smarrito il passaporto e rimane in un hotel decadente. Tra metafora e realismo, Franco racconta la disperazione e l’isolamento all’interno di gruppi segnati dalla tragedia. Dentro non-luoghi svuotati di bellezza e allegria, dopo il politico NUEVO ORDEN l’autore costruisce il suo punto di vista pessimista tra incomprensioni e crimini che diventano una rappresentazione del presente. Rarefatto, oscuro, scandito da ellissi narrative che dilatano disorientamento e tensione, SUNDOWN, in concorso a Venezia, continua a seguire le tracce del malessere in un apologo morale senza pietas. Un film affascinante e crudele, segnato dall’indifferenza alle pulsioni vitali e salvifiche, opera allegorica destabilizzante che traccia l’ultimo viaggio prima della dissolvenza.

Mario Mazzetti

Locandina film
Regia
Michel Franco
Titolo originale
Sundown
Sceneggiatura
Michel Franco
Fotografia
Yves Cape
Montaggio
Oscar Figueroa, Michel Franco
Interpreti
Tim Roth, Charlotte Gainsbourg, Iazua Larios, Henry Goodman
Produzione
Common Ground Pictures, Film i Vast, Luxbox, Teorema Films
Distribuzione
Europictures