LE RAVISSEMENT - RAPITA

di Iris Kaltenbäck

Presentato alla Semaine de la Critique di Cannes 2023 e al Torino Film Festival, dove ha vinto il Premio speciale della Giuria, il Premio Miglior Attrice e il Premio Miglior Sceneggiatura della Scuola Holden, Le ravissement (Rapita) è la sorprendente opera prima della regista francese Iris Kaltenbäck, vincitrice del Prix Lumière e candidata al César per l’opera prima e per la protagonista, una Hafsia Herzi in un ruolo per lei inedito.

Lydia è un’ostetrica entusiasta del proprio lavoro in un ospedale parigino. L’incipit la coglie nel momento dell’abbandono da parte del compagno, prima di andare alla festa della sua amica del cuore Salomé (Nina Meurisse), che le dichiara di essere incinta. Un doppio evento che la inchioda alla sua solitudine, che scopriremo si porta appresso sin dalla tenera età, con un senso di inadeguatezza che, unito allo stress da lavoro e a una nuova doccia fredda - l’illusione di una relazione dopo l’incontro fortuito con Milos, autista notturno di bus (Alexis Manenti) - la portano a una decisione irrazionale ed estrema, che conferisce alla narrazione una scossa e un senso di tensione che lo spettatore vivrà fino alla conclusione.

Il ruolo (anche distorto) della maternità è il nucleo centrale di una storia che dribbla le aspettative tragiche (il difficile travaglio dell’amica, di cui si occupa personalmente nonostante la stanchezza accumulata) per posizionarsi nella mente di Lydia, nel suo riversare sulla gioia del lieto evento di Salomé il senso del rapporto mancato con Milos, il bisogno di tenerlo con sé anche a costo della più insospettabile menzogna. Una spirale di eventi che creerà un turbine di conseguenze nella vita di tutti, alla ricerca di un controllo impossibile (o forse no?) della propria vita.

Il film, narrato con grande abilità, è liberamente ispirato ad un fatto di cronaca e procede per sottrazione, soffermandosi sulla psicologia della giovane protagonista, sul non detto e sull’equivoco, sui sentimenti contrastanti, spesso inespressi, che pervadono le due amiche e gli altri personaggi - su tutti Milos, l’uomo di origini serbe che diventa gli occhi e la voce narrante del film, che sembra rileggere gli eventi a beneficio dello spettatore, raccontare le azioni in maniera neutra e acritica.

Il film avvolge lentamente, sorprende e muove a sentimenti contrastanti per la sua “grande bugiarda”, allontanata sempre di più dalla realtà dalla spirale delle proprie menzogne.

Mario Mazzetti

Regia
Iris Kaltenbäck
Sceneggiatura
Iris Kaltenbäck
Fotografia
Marine Atlan
Montaggio
Pierre Deschamps, Suzana Pedro
Musiche
Alexandre de La Baume
Interpreti
Hafzia Herzi, Alexis Manenti, Nina Meurisse, Grégoire Didelot
Produzione
MACT Productions, Marianne Productions, Arte France Cinéma, JPG Films
Distribuzione
Satine