LA RAGAZZA DEL CORO

di Urska Djukic

Dopo la sessualità delle nonne slovene esplorata nel corto (animato) Granny’s sexual life, premiato con l’EFA, Urska Djukic ha presentato alla Berlinale questo esordio all’insegna del risveglio dei sensi di una ragazza 16enne, Lucia, che inizia a frequentare il coro di una scuola cattolica. Il primo giorno conosce Ana Maria e le sue amiche, più smaliziate e vivaci. Lo scambio del rossetto a scuola attira l’ira materna, la città è disseminata di statue ed edicole della Vergine, e il viaggio oltre confine, a Cividale del Friuli per una full immersion di canto, in un monastero in ristrutturazione con gli operai che girano nel cortile, rappresenta un momento cruciale per la ragazza, non solo ancora vergine ma ancora senza ciclo, che non ha mai baciato nessuno, figurarsi.

L’autrice cattura il suo sguardo innocente e curioso; in soggettiva cattura l’interesse per il corpo dell’amica, in chiave di metafora mostra fiori e api e la statua della Vergine del monastero cui è stata amputata una mano, mentre la madre badessa parla dell’impurità dei corpi. Il gioco della bottiglia farà venire a galla ulteriore turbamento, prima dell’incontro con gli operai al fiume, spiandoli, sentendo montare un desiderio a tutto tondo, suddiviso tra i giochi erotici tra amiche e il corpo maschile a distanza ravvicinata. E i passi falsi di un’adolescente, le confidenze al posto del silenzio, la crisi con le amiche, l’ansia che monta e sembra compromettere il lavoro di gruppo.

Il finale visionario, tutto nella mente della protagonista, porta allo scioglimento col brano dei Sonic Youth Little trouble girls, che dà il titolo internazionale al film. Un buon lavoro di regia e di costruzione psicologica quello dell’autrice esordiente (portato avanti col Torino Film Lab, fino al premio per la fotografia al Tribeca Festival), inlcuso il lavoro di direzione delle attrici a partire dalla protagonista: all’insegna della conoscenza del proprio corpo, delle prime pulsioni erotiche, e della difficoltà a gestirle a livello sociale.
Mario Mazzetti

Titolo originale: Kaj ti je deklica
Sceneggiatura: Urska Djukic, Marina Gumzi, Maria Bohr
Fotografia: Lev Predan Kowarski
Montaggio: Vladimir Gojun
Musiche: Kranjcan Lojze
Interpreti: Jara Sofija Ostan, Mina Svajger, Sasa Tabakovic, Natasa Burger
Produzione: SPOK Films, Staragara, Izazov365, Non-Aligned Films, Nosorogi
Distribuzione: Tucker