FUORI
di Mario Martone
Al cinema come a teatro, Mario Martone e Valeria Golino sono i paladini della riscoperta e del rilancio postumi di Goliarda Sapienza. Quello della loro Goliarda, elaborata su una sceneggiatura scritta con Ippolita Di Majo, è un girovagare inquieto in una Roma assolata dei primi anni ‘80, dopo la breve ma centrale esperienza carceraria, poi rivissuta in due romanzi.
A 56 anni, alla vana ricerca di lavoro e a rischio sfratto dalla casa ai Parioli a causa della negata pubblicazione de L’arte della gioia, la scrittrice frequenta la selvatica Federica, militante politica e delinquente abituale (una convincente Matilda De Angelis), ex compagna di cella così come Barbara (Elodie), che ha aperto una profumeria all’Acqua Bullicante. Dicevamo del girovagare incerto, del cercarsi e respingersi tra due donne di età differenti, diverse come il giorno e la notte eppure attratte l’una dal mondo dell’altra: la scrittrice si è rispecchiata in un mondo altro dove ha trovato disagio e problemi ma anche un’inedita solidarietà e un senso paradossale di libertà, senza maschere né costrizioni sociali, fino a farne il paradigma della sua analisi della società dell’epoca. Il suo vissuto problematico l’avvicinò alle reiette conosciute in prigione, a descriverle senza stigma sociale, a confrontare il mondo di dentro con quello di fuori, facendoli coincidere con una frequentazione convinta, mentre il marito attore Angelo Pellegrino (cui si deve la pubblicazione del suo capolavoro, a due anni dalla morte) è impegnato su un set.
Il girovagare non è tanto la riscoperta inquieta delle proprie radici come nel seminale L’amore molesto, col quale condivide la scioltezza narrativa, un ritmo dettato dalla presenza della protagonista nello spazio urbano e dai suoi incontri; piuttosto, palesa l’acquisita consapevolezza della propria diversità dal contesto di appartenenza, la maggiore vicinanza con le compagne di sventura, in un felice equilibrio assicurato dagli ottimi apporti tecnici e artistici (incluse le canzoni di Robert Wyatt, splendide ma iper-presenti). Nonostante la disinvolta incarnazione di Valeria Golino, rimane arduo mostrare su schermo l’artista al lavoro: il pregio del film non risiede tanto nel rapporto con la scrittura quanto nell’interazione spaziale, prima ancora che interpersonale. Un buon lavoro di regia, un’ottima costruzione, nel montaggio incrociato dei flashback, dell’esperienza collettiva del carcere tra rapporti di forza, amori tra le sbarre e asprezze.
Mario Mazzetti
Regia: Mario Martone
Sceneggiatura: Ippolita Di Majo, Mario Martone dalle opere di Goliarda Sapienza
Fotografia: Paolo Carnera
Montaggio: Jacopo Quadri
Musiche: Valerio Vigliar, Robert Wyatt
Interpreti: Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Daphne Scoccia
Produzione: Indigo, Rai Cinema, Fremantle, The Apartment, Le Pacte, Srab Films
Distribuzione: 01