FRAMMENTI DI LUCE

di Runar Runarsson

O della delicatezza: in soli 80’ una giornata all’insegna dell’elaborazione del lutto e della vicinanza tra “rivali”. Siamo a Reykjavik, dove i giovani Una e Diddy vivono una storia d’amore per ora clandestina: lui è fidanzato con Klara, che vive lontano dalla capitale, e prima di andare da lei per rompere il fidanzamento trascorre la notte con Una, al tramonto e poi nella casa che lui condivide con l’amico Gunni. Quello che sembra il preludio di una storia d’amore si trasforma nell’ultima notte trascorsa assieme, densa di prospettive destinate a non realizzarsi mai: Diddi resta coinvolto in un incidente d’auto in un tunnel (“la più grande tragedia sulle strade d’Islanda”) con l’auto prestatagli dall’amico, con cui condivide l’appartamento e la militanza in una band.

In una narrazione asciutta e compatta, Una passa dall’inconsapevolezza (il cellulare scarico) alla notizia del mega-incidente; dall’incredulità (Diddy non risponde al telefono) alla speranza (la persona che era con lui in macchina è soltanto ferita) al dolore profondo ma represso, perché sbarca in città la fidanzata “ufficiale”, alla quale sono rivolti i pensieri unanimi di lutto e di cordoglio. Solo Gunni era al corrente del motivo del viaggio, e resta vicino a Una per evitare che la verità trapeli. Una giornata decisamente fuori dall’ordinario, che vede il gruppo di amici farsi coraggio e ricordare l’amico a casa di uno di loro, a bere e ad elaborare il lutto.

La ragazza si unisce al gruppo, è sul punto di cedere alla forte emozione, poi avviene l’insperabile: la vicinanza con quella che sembrava “la rivale”, la “vedova usurpatrice”, così diversa da irridere alle performance della scuola d’arte che il gruppo frequenta. Una vicinanza che si fa solidarietà, aiuto reciproco, elaborazione senza dirsi una verità forse intuita, col bellissimo requiem del compianto Johann Johannsson che apre e chiude il film nelle sequenze chiave, la luce che squarcia le tenebre e un effetto sorpresa fino a rivelare da un lato il tunnel, dall’altro il sole al tramonto sul mare.

Con tanta dolcezza e la capacità, tutta giovanile, di elaborare con i propri mezzi un dolore infinito, le due ragazze si ritrovano a farsi coraggio, comprendersi, compenetrarsi l’una nell’altra, con una regia che tocca vertici di delicatezza e poesia: essenziale, efficace, toccante. Brava la protagonista Elin Hall.

Mario Mazzetti

 

Titolo originale: Ljosbrot
Sceneggiatura: Runar Runarsson
Fotografia: Sophia Olsson
Montaggio: Andri Steinn Gudjonsson
Musiche: Johann Johannsson
Interpreti: Elin Hall, Mikael Kaaber, Katla Njalsdottir, Baldur Einarsson
Produzione: Compass Films, MP Film, Eaux Vives Productions, Halibut
Distribuzione: Movies Inspired
Islanda/Paesi Bassi/Croazia/Francia 2024 - colore 82’